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Gaetano Armao, professore di Diritto amministrativo presso l’Università di Palermo. Vicepresidente e assessore all’economia della Regione Siciliana, è anche presidente del Gruppo interregionale per l’insularità dell’Unione Europea. Tra le pubblicazioni spiccano L’attuazione dell’autonomia differenziata della Regione Siciliana (Liguori, 2014); Redimibile Sicilia (Rubbettino, 2017).
Giuseppe Astuto è professore ordinario di Storia delle istituzioni politiche presso l’Università di Catania. Tra le pubblicazioni segnaliamo «Io sono Crispi» (Il Mulino, 2005); L’amministrazione italiana (Carocci, 2009); Il viceré socialista (Bonanno, 2013); Le istituzioni politiche italiane (Carocci, 2016); La decisione di guerra. Dalla Triplice Alleanza al Patto di Londra (Rubbettino 2019).
Amami come io ti amo lettera a Lina Barbagallo
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In queste lettere di Francesco Crispi, semplici, appassionate e sofferte, appaiono sullo sfondo i rapporti familiari e la storia dell’Italia di fine dell’Ottocento. Protagonista è lo statista siciliano, presidente del Consiglio dei ministri per circa dieci anni, che, rispetto alla vulgata tradizionale sul suo autoritarismo, si mostra un uomo consapevole delle proprie fragilità e dei propri sentimenti. La politica stessa appare nella dimensione meno nobile, inserita nella quotidianità e nelle lotte per la gestione del potere.
Crispi, nelle sue confessioni alla moglie, si confronta con le difficoltà finanziarie, con il tempo che passa e ne svela le inimmaginabili tristezze. Le lettere, quindi, ci aiutano a guardare, con rinnovato interesse, alla vita pubblica e privata del personaggio, corretta dalla commossa pietas. Il dramma umano, però, non deve far velo alla ricostruzione obiettiva della vicenda politica, all’interno della quale Crispi giganteggia, nei difetti e nei pregi, come rappresentante della Sicilia all’interno della nuova Italia.
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