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Un comune ibleo. Frammenti di storia
38,00 €
Il libro, in due volumi, in una ricerca di 740 pagine complessive, racconta la storia della società sortinese e la storia delle sue amministrazioni comunali, che si sono succedute nel tempo, dall’occupazione inglese del paese nel 1943, al primo sindaco, eletto con libere elezioni, Luigi Di Pasquale, fino all’anno 1989, sindaco Pippo Gianninoto, comunista. Sono – è vero – le vicende interne ad una comunità piccola (circa 10.000 abitanti), formatasi sulle vestigia della cittadina feudale governata per secoli dalla nobile famiglia pisana dei Gaetani. Ma sono vicende comuni a tutti i paesi della Sicilia e sicuramente, cambiati i nomi, sono le vicende più o meno simili di Melilli, Priolo, Buccheri, Ferla, Cassaro, Palazzolo Acreide, insomma dei paesi degli Iblei. I fatti inoltre non presentano i caratteri del localismo, ma sono inquadrati entro la cornice del dibattito nazionale e soprattutto regionale, perché, secondo l’insegnamento di Marc Bloch e Edward Carr “la storia, che è sempre la memoria collettiva di un popolo o di una comunità, è formata dall’interconnessione tra il dato locale e la grande storia nazionale, che influenza e indirizza le attività delle amministrazioni periferiche”. E la comunità montana degli Iblei e la zona industriale di Priolo-Melilli sono state periferia dell’Italia e dell’Europa.
l libro si rivolge anche e soprattutto ai giovani, che rappresentano il riscatto del Sud da uno stato di marginalità politica, oltre che sociale, affinché sappiano chi siamo stati e a cosa siamo stati funzionali. Perché un popolo che non ha memoria del suo passato, anche lontanissimo – come quello dei Siculi di Pantalica – resterà sempre senza futuro.
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